Scandalo Monte Paschi di Siena: intervenire subito sulle regole del sistema bancario


Le regole del sistema finanziario, ancora oggi non garantiscono né che le banche tornino a fare il loro mestiere di dare credito all’economia né che derivati e prodotti tossici siano davvero tolti di mezzo. La soluzione a questo problema è un deciso intervento nel settore bancario a livello italiano ed europeo. La prossima settimana dovrebbe terminare il negoziato tra Parlamento Europeo, Governi della UE e Commissione sulle nuove regole di supervisione bancaria, dopo quelle sulle agenzie di notazione. Ma oggi è già chiaro che queste regole saranno lungi dall’essere soddisfacenti. Nel Parlamento Europeo e nella Commissione è il Partito Popolare Europeo che detiene la maggioranza. E in Italia Silvio Berlusconi e Mario Monti sono i punti di riferimento di questo partito che blocca sistematicamente ogni radicale progresso: dalla separazione delle banche commerciali da quelle di investimento, alla messa al bando di prodotti finanziari speculativi e di provata pericolosità. È in questo contesto che si deve porre il lavoro per impedire che il caso MPS si riproduca all’infinito, intervenendo in maniera decisa nel settore bancario a livello italiano ed europeo. E tutto questo sarà possibile solo a partire da un cambio di maggioranza politica. Lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena é una storia già vista molte volte negli ultimi quattro anni in Europa, con l’aggravante tutta italiana di mazzette e corruzione. Ma alla base di tutto, oltre alla connivenza delle autorità locali, alle decisioni di Giulio Tremonti, all’avidità del management e alla distrazione probabile della Banca d’Italia ci sono appunto regole che devono essere riviste. Si tenga anche conto del ruolo delle fondazioni che nascono per ridare al territorio parte degli utili per finanziare iniziative culturali e sociali, finiscono per essere soci di maggioranza delle banche stesse e dunque principali colpevoli di operazioni spregiudicate. Non è possibile continuare ad assistere a fallimenti di Istituti di credito a scapito dei risparmiatori e degli impiegati delle stesse banche che in migliaia perdono il posto di lavoro. Scarica il comunicato stampa qui.