RENZI E L'EUROPA: TRA GIUDIZIO E RESPONSABILITA'


Copia di Image-1Ringrazio il signor Minelli per la sua lunga lettera di commento al mio scritto sulla presidenza italiana di qualche giorno fa. Lo ringrazio anche perché mi dà l’occasione di tornare sul bilancio della Presidenza italiana all’indomani del discorso di Renzi, di cui in Italia è arrivato quasi solo il diverbio con Salvini. Noto, peraltro, che la pratica di forzare delle affermazioni in una direzione tale da deformarle ha colpito anche il Signor Minelli e, personalmente, non la trovo particolarmente utile. Anche perché io sono una federalista europea, non un’euroscettica; e l’intento del mio scritto era appunto quello di andare al di là dei facili slogan e condividere con i miei concittadini una visione forse parziale, ma secondo me accurata di quello che succede qui. Mi scuso molto della «complessità» dello scritto; il mio carissimo professore Renzo Baldo ci insegnava a scrivere con chiarezza, cosa che non ho purtroppo mai imparato. Però devo dire che in questi tempi di semplificazione manipolatrice, i fatti sono testardi e a volte non sono semplici, come le affermazioni di Salvini o gli slogan di Renzi vogliono fare credere; e ciò che succede in Europa, come ciò che succede al Comune di Brescia o in Parlamento o nel mondo, ha bisogno di un po’ di attenzione e di informazione, come il signor Minelli sa bene. Ciò detto, vorrei chiarire alcune cose. Io non ho per nulla accusato Renzi di tutti i mali. Ho solo detto, e lo ribadisco, che questo semestre non passerà alla storia, differentemente dai roboanti annunci, come quello nel quale si sostiene che si è «perseguito un cambio di passo nelle priorità politiche dell’Ue, che sono invece fortemente condizionate dalle lobby industriali e finanziarie più conservatici». Quindi è responsabilità di Renzi avere creato grandi aspettative alle quali non ha saputo o voluto dare seguito. Ma Renzi non c'entra nulla con la scelta della Commissione Juncker di ritirare una serie importante di norme, tra le quali il congedo di maternità o la carbon tax o la qualità dell’aria. Quella è una decisione della Commissione Juncker, che il PE e gli Stati membri possono fermare e intorno alle quali è possibile e auspicabile una vera battaglia politica. Peraltro, come ho segnalato nell’articolo, la Presidenza italiana ha subito reagito, e bene, mettendo in chiaro che su alcuni temi non si può tornare indietro. Infine, il signor Minelli mi invita a un po’ di autocritica, per il fatto di essere a Bruxelles da molto tempo e quindi corresponsabile degli eventi. No, signor Minelli, mi dispiace. Io non ho condiviso molte delle scelte che oggi tutti dicono di criticare, le ho combattute, con i Verdi europei ho proposto altre strade. E oggi i fatti mi danno ragione. Mi danno ragione sull’errore della politica di austerità a tutti i costi voluta per anni dalla coalizione vincente in Europa; mi danno ragione sull’errore gravissimo di tagliare i fondi comunitari per occupazione, immigrazione, innovazione, accordo questo sottoscritto, dopo una battaglia solo di facciata, anche dal gruppo socialista al PE, di cui fa parte il Partito Democratico. Mi danno ragione anche sulle infrastrutture, BreBeMi e Tav in testa, che oggi si rivelano per quello che sono: un immenso regalo fatto a pochi privati con i soldi di tutti. E su varie altre cose. Più che un’autocritica, dichiaro invece una sensazione di frustrazione, per non essere riuscita, questo sì, a ottenere il consenso necessario intorno a queste battaglie. Questo, glielo concedo, è sicuramente responsabilità mia e nostra, ma anche di chi ha preferito, e tutt’ora preferisce, credere a facili promesse invece che guardare in faccia la realtà e chiedersi davvero quali siano le migliori opzioni e perché. Il mio intento non è assolutamente quello di ritirarmi in una contemplazione compiaciuta di ciò che non. Ma continuare con caparbietà a entrare nel merito delle cose, cercando con modestia di convincere che in Europa e in Italia molto si può cambiare e fare Dalla mia lettera al Giornale di Brescia - http://www.giornaledibrescia.it/gdb-statico/lettere-al-direttore/renzi-e-l-europa-tra-giudizio-e-responsabilità-1.1955196 - pubblicata a seguito di una risposta all'articolo - http://www.giornaledibrescia.it/gdb-statico/lettere-al-direttore/semestre-europeo-con-il-solo-scopo-della-clemenza-1.1948475