Oltre un milione di posti di lavoro con l'efficienza energetica


Energie sostenibili«Nel giorno dell’ottavo anniversario del Protocollo di Kyoto, la messa in atto di un’adeguata strategia per sviluppare il mercato dell’efficienza energetica rappresenta un’importante occasione per l’uscita dalla crisi e per la creazione di posti di lavoro. E non solo nel settore delle costruzioni. Ingegneri, istituti finanziari, architetti, periti, imprenditori, funzionari pubblici sono coinvolti in questo nuovo mercato, che già esiste e per il quale l’UE è ancora all’avanguardia nel mondo, ma che ha bisogno di adeguate politiche e investimenti per creare fino a 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020. Occorre accelerare, siamo oggi nemmeno a metà dell’opera nella realizzazione dell’obiettivo di ridurre del 20% il nostro consumo energetico entro il 2020». È quanto afferma Monica Frassoni, ecologista europea e capolista in Lombardia per il Senato per SEL, alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. «Secondo recenti studi pubblicati da Ecofys la spinta all'efficienza energetica avrebbe come diretta conseguenza la riduzione della bolletta per consumatori pubblici e privati e ci renderebbe meno dipendenti dall'estero: solo nel 2011, il deficit commerciale con la Russia era di ben 77 miliardi di euro. Ogni anno importiamo più di 500 miliardi di euro di carburanti. - rileva Monica Frassoni - Uno studio della KfW (Banca pubblica tedesca) ha dimostrato che, nel settore dei lavori di ristrutturazione edilizia, per ogni euro che il governo tedesco ha investito nel 2010, ne sono stati generati circa 5 euro in maggiori entrate fiscali e ridotti sussidi di disoccupazione. In totale, realizzando l’obiettivo del 20% di minore consumo e maggiore efficienza, ogni nucleo familiare europeo avrebbe bollette più leggere di 1000 euro, si ridurrebbe il costo dell’energia nella UE di 50 miliardi di euro (pari ai costi in elettricità dei settori residenziale e industriale del Regno Unito e della Spagna per 1 anno); e, non ultimo, riduzione un calo del 33% delle emissioni climalteranti in Europa. Queste sono le vere priorità per un paese manifatturiero e in forte crisi come l’Italia, che SEL porterà con forza nel governo del paese se vinceremo le elezioni. Altro che grandi opere e infrastrutture inutili».