IL TUNNEL DELLA VALSUSA NON E' INEVITABILE


ValsusaAnche oggi abbiamo un’altra conferma dell’assoluta necessità di trovare le energie per riorganizzare una forza ambientalista seria, in grado di contestare e contrastare con proposte e persone il pensiero unico su infrastrutture e trasporti che domina ancora nonostante la crisi, nonostante la scarzezza di risorse, nonostante i fatti che ogni giorno dicono chiaramente che per creare lavoro e attività economica le grandi, costose e impattanti opere infrastrutturali di trasporto non servono. Il simbolo di queste infrastrutture é il tunnel della Valsusa: inutile; costoso; a quella linea la Francia non da alcuna priorità. Le linee che vi dovrebbero arrivare sono rinviate al dopo 2030. In Italia idem. Il cosiddetto progetto “low-cost” significa in verità concentrarsi sul tunnel e basta. In piena crisi, miliardi buttati in un buco nelle Alpi. Anche se fosse un progetto che sta in piedi (e non lo é) in ogni caso non sarà una priorità per altri decenni, e solo se quella linea verrà davvero sviluppata. Peraltro ricordo che a livello europeo i soldi sono pochi e la competizione fra progetti é grande. Per il nuovo periodo 2014/20 i criteri per la concessione dei fondi sono molto più stringenti e bisognerà comunque presentare una nuova richiesta alla UE. Su questo nel Parlamento europeo ci sarà una vera battaglia. Perché NON é vero che quell’opera é inevitabile. Ma perché non si puo’ aprire una grande democratica discussione su come favorire il rafforzamento di quella linea per merci e passeggeri (quelli che ancora ci sono) partendo dalle linee attuali? Perché un giovane e dinamico come Renzi fa la lotta per abolire il Senato, ma non cambia assolutamente verso né per la politica economica, né per quella energetica e infrastrutturale? L’atteggiamento di Chiamparino e compagni sulla TAV é sempre più insopportabile. Dopo avere represso per anni ogni discussione, dopo essersi svegliati solo quando il Movimento NOTAV e gli amministratori hanno cominciato ad essere capaci, a prezzo di grandi sforzi e grandissimo lavoro a contestare seriamente e sulla base di un largo consenso che andava ben oltre la Valle, le ragioni, l’utilità e il fondamento di un tunnel in mezzo alle Alpi in una linea sottoutilizzata, dopo aver fatto finta per anni di cercare dialogo e accordo, dopo milioni (anche europei) spesi in progetti e pseudo lavori, dopo altri milioni spesi per militarizzare la valle, eccoci adesso all’epurazione e alla repressione non solo fisica ma politica. Ed é molto chiaro che i violenti – unici in grado di riportare la lotta NOTAV sui giornali - vanno isolati e non devono avere spazio in quel movimento, perché la loro presenza fa comodo e serve da alibi soprattutto al PD. A quel PD Chiamparino-renzianico dove oggi c’é spazio solo per una posizione. Quella sbagliata.