RINVERDIRE L'ECONOMIA CREA POSTI DI LAVORO


ITALIAN_EGP_Campaign_Poster_A0_Economy_x3Stimolare l'occupazione e la ripresa economica La disoccupazione è uno dei problemi più pressanti in Europa. Più di 25 milioni di cittadini europei - oltre il 10% della popolazione attiva - sono senza lavoro. Per i giovani, la situazione è ancora nera, dato che quasi un giovane su quattro sotto i 25 anni è disoccupato. Nei paesi più colpiti, come la Grecia, la Spagna o l’Italia, più della metà dei giovani sono disoccupati, e le politiche di austerità non fanno che esacerbare la situazione. Una soluzione per uscirne c’è: se riusciamo a garantire il coinvolgimento delle parti sociali, a definire programmi mirati di istruzione e formazione, e a attuare politiche ambiziose e stabili intese a favorire l'innovazione e gli investimenti verdi, si possono creare milioni di posti di lavoro verdi e di qualità, molti dei quali in piccole e medie imprese locali in tutta Europa. Ma non è l’unica via di uscita, esiste la strada Green: rinverdendo le nostre economie possiamo creare posti di lavoro verdi e di qualità per combattere, allo stesso tempo, la disoccupazione, i cambiamenti climatici e il degrado ambientale. L'Unione europea non può che trarre beneficio da questi interventi. Rimanendo un 'leader verde', l'Europa potrebbe generare un guadagno supplementare in esportazioni pari a 25 miliardi all'anno, ridurre la propria spesa energetica di 350 miliardi di euro all'anno da qui al 2050[1], diminuire la sua dipendenza dall'energia importata e da risorse acquistate a prezzi volatili e  rendere la propria fornitura energetica più sicura. Che cosa sono i posti di lavoro verdi? Per 'posto di lavoro verde' si intende qualsiasi attività professionale che aiuta a tutelare l'ambiente e a lottare contro i cambiamenti climatici, contribuendo al risparmio energetico  e delle materie prime, promuovendo  l'utilizzo delle energie rinnovabili, riducendo i rifiuti e l'inquinamento o proteggendo la biodiversità e gli ecosistemi. Creare posti di lavoro verdi in settori nuovi e tradizionali Gli studi indicano che gli investimenti in un'economia sostenibile creano e mantengono  numerosi posti di lavoro  sia nei settori emergenti  che in quelli tradizionali. È dunque comprovato che la transizione verde avrà, tutto considerato, un impatto positivo sull'occupazione,  anche alla luce del fatto che le attività economiche sostenibili, come il risparmio energetico o l'agricoltura biologica, hanno un'intensità di mano d’opera maggiore rispetto alle attività che sostituiscono.[2] Dal 2008 sono stati creati numerosi posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili. Nel periodo 2009/2010 il settore contava circa 1 milione di posti di lavoro che si sono rivelati resistenti alla crisi. Anche tra il 2010 e il 2011 si è registrata una crescita, che ha portato a un totale di 1.186.000 posti di lavoro.[3] Se l'Europa adotterà ambiziose politiche per far fronte ai cambiamenti climatici il potenziale del settore  verrà maggiormente rafforzato. Nel 2011, la Commissione europea  ha calcolato che  si potrebbero creare altri 3 milioni di posti di lavoro entro il 2020,[4] e che si potrebbe arrivare a 6 milioni entro il 2050 se si  raggiunge l'obiettivo di ricavare il 100% dell'energia da fonti rinnovabili.[5]   Successi: Creazione di lavoro verde in Europa Ecco un paio di buoni esempi di aziende italiane che hanno saputo fare il passo “green” Archimede solar energy Azienda del Gruppo Angelantoni nata attorno ai tubi ricevitori a sali fusi - sistema unico al mondo messo a punto utilizzando un brevetto ENEA – per centrali solari termodinamiche, che permettono non solo di raccogliere energia solare, ma anche di stoccarla.   CANEPA Azienda comasca leader mondiale nella tessitura fascia alta, è la prima tessitura al mondo a sottoscrivere gli impegni della campagna di Greenpeace; si è distinta negli ultimi tempi per l’introduzione di tecnologie in grado di ridurre significativamente l’uso di acqua e di sostanze chimiche nei processi di nobilitazione. Come il metodo Kitotex, un bagno rinforzante le fibre a base di chitosano, sostanza di origine naturale ottenuta dalla chitina contenuta nell’esoscheletro dei crostacei che consente un’ulteriore diminuzione di consumo idrico e totale assenza di inquinanti entro il 2014. Per lo sviluppo sperimentale del progetto è stato realizzato (con finanziamento della Regione per 2 miliardi, che andranno a sommarsi ai 6,2 milioni di risorse private già stanziate) uno stabilimento a Melpignano, nel Salento, che occupa 115 persone.                        


[1] European Climate Foundation, 2010. Roadmap 2050: a practical guide to a prosperous, low-carbon Europe (in inglese).
[2] CE, GHK, IER, 2011. Studies on Sustainability Issues – Green Jobs; Trade and Labour; Relazione finale per la Commissione europea, DG Occupazione (in inglese).
[3]   EurObserv'ER, 2012.The State of Renewable Energies in Europe, 12a erlazione EurObserv'ER (in inglese).
[4]  Commissione europea, 2011. COM (2011) 31 definitivo, Energie rinnovabili: progressi verso gli obiettivi del 2020. 
[5] European Renewable Energy Council (EREC), 2010. RE-thinking 2050. A 100% Renewable Energy Vision for the European Union (in inglese).