Elezioni/Il giorno dopo


Cari amici e amiche

La corsa al senato di Sinistra Ecologia e Libertà in Lombardia non è riuscita. Nonostante il nostro impegno e le nostre buone, ragionevoli e realistiche proposte, la nostra squadra competente e anche coesa, non abbiamo saputo rappresentare a sufficienza in Lombardia il cambiamento radicale - di proposta, di metodo e di persone - di cui evidentemente c'è grande bisogno. Ne abbiamo potuto competere con chi, portafoglio pubblico e privato alla mano, ha fatto promesse mirabolanti di grandi quantità di denari da distribuire, incurante della loro effettiva fattibilità.

Le mie prime riflessioni sono tre:

La nostra proposta non era abbastanza chiara, semplice e diretta per un elettorato in cerca soprattutto di rottura e cambio immediato; insufficiente l'attenzione al fatto che anche per la parte più vicina a noi, il risentimento per la politica ha schiacciato tutti, anche i portatori di buone idee e competenze; l'alleanza “Italia Bene comune” ha fatto troppo poco gioco di squadra e troppo poco d'attacco; il PD non credeva davvero alla sua stessa forza, dando messaggi contraddittori e correndo dietro a Monti un giorno si e l'altro pure rendendo per noi difficilissima la campagna elettorale; questo ha fortemente ridotto la possibilità di dare spazio e forza agli elementi portanti della proposta politica nostra e della coalizione; e, disponendo di una limitata visibilità e di scarse risorse, noi siamo rimasti schiacciati, ottenendo un risultato davvero modesto.  In questa campagna elettorale, non c'è stato spazio per proposte serie (e quindi complesse) di uscita dalla crisi e di dispiego di squadre competenti; ma solo per proposte semplici - no tax, rinnovamento radicale, via tutti, - portate avanti con moltissimi soldi (a destra) e con un uso magistrale e costruito negli anni della comunicazione, della rete e della tv da parte di Grillo; ancora una volta la concreta sostenibilità delle proposte ha contato poco, visto che se ne sono sentite davvero di tutti i colori. È un fatto che non siamo riusciti a incarnare a sufficienza una proposta nuova, attraente e maggioritaria.

Il “porcellum” ha di nuovo dato i suoi frutti avvelenati, che si rivelano tali soprattutto per il centro sinistra; e quelli che ancora oggi dicono che il fatto di controllare tv e media non conti nulla si sbagliano di grosso: Berlusconi ha iniziato e perseguito la sua rimonta in una tv senza regole, dove la par condicio di fatto non esiste.

Berlusconi ha riconquistato alla grande il suo voto con promesse ardite e dimostrando di sapere parlare a una parte importante del popolo italiano, che non ha memoria e preferisce credere alla solita sirena della riduzione delle tasse, pur se questo significa affidarsi a chi ci ha portato dove siamo. Questa è stata la sorpresa più amara: scoprire che il malgoverno, la corruzione, la crisi profonda non pesano quanto le proposte come la restituzione dell'IMU.

In conclusione, a destra e in parte anche a sinistra, si sono preferite le "scorciatoie", quelle del "fuori tutti" e delle promesse facili che rimuovono completamente lo stato di crisi profonda in cui ci troviamo.

Ovviamente il lavoro non finisce qui; ma si dovrà prendere atto di tutti questi elementi; faccio i miei migliori auguri agli eletti di Sinistra Ecologia e Libertà. E anche a tutti quei ragazzi e ragazze, quegli uomini e quelle donne che entrano in Parlamento per la prima volta con il M5Stelle; spero che sappiano agire in autonomia e che possano rappresentare un elemento di costruzione di una nuova Italia, al di là delle urla e del manicheismo populista del loro leader, in un'Europa che faccia della riconversione ecologica della società e dell'economia e della giustizia sociale le proprie priorità nei prossimi anni.

E ringrazio ancora una volta per la collaborazione gli amici di Sel Lombardia e tutti gli attivisti, i comitati e i militanti ambientalisti con i quali ho avuto il piacere di lavorare in queste settimane.

Monica Frassoni