CONVENTION DEL PARTITO VERDE EUROPEO


337516_335080106505084_304049527_oOggi siamo assieme per dire forte e chiaro che siamo pronti a gareggiare per il futuro dell'Europa. Pensiamo di avere buone idee della nostra capacità di offrire risposte soddisfacenti e di dare alla gente la voce necessaria a portare avanti il cambiamento in Europa e a renderla verde. 10 anni fa a Roma nel quadro magnifico dell'Auditorium nasceva il Partito verde europeo e lanciava la prima campagna europea mai organizzata. Oggi, riconfermiamo quell'impegno preso, siamo cresciuti come una famiglia politica europea importante ed indipendente; possiamo presentare proposte serie e sostenibili riunite nel nostro manifesto comune e che possiamo riassumere in due punti: - Green New Deal, la trasformazione ecologica dell'economia e della società dell'Ue come via per aiutare gli europei a riguadagnare la fiducia nel proprio futuro; e la certezza che ci sia bisogno di più Europa, ma un'Europa migliore, e di meno confini – perché la libertà e i diritti non possono recedere, anche in tempi di crisi e paura del futuro. Nelle strade dell'Ucraina, oggi vediamo che “Europa” e “democrazia” non sono vuote parole. Il nostro manifesto comune impegna coloro che saranno eletti al Parlamento Europeo a dare un ruolo centrale proprio a questa “libertà”. Spero, inoltre, che nel corso della prossima legislatura ci sarà spazio per una nuova iniziativa costituzionale per rilanciare il processo di democratizzazione della UE: il PE ha il potere di proporre modifiche dei Trattati, attraverso l'articolo 48: negli scorsi 5 anni, l'unica proposta di modifica dei Trattati sulla quale si è trovata la maggioranza e stata quella di evitare di fare su e giù con Strasburgo; è stata certamente una buona idea, ma credo che possiamo essere più ambiziosi. Siamo anche coscienti di essere una parte forte di quel fronte democratico che va al di là delle coalizioni politiche e che mira a trovare alleanze e forza nelle parti più vitali della società civile, in modo da avere un vero impatto sulla direzione che l'Europa prenderà. Sarà questa la vera sfida dei prossimi mesi. Poiché siamo convinti della solidità delle nostre proposte, dobbiamo essere più convincenti anche tra di noi e, per dirla in modo semplice, dobbiamo fare in modo che sempre più persone scelgano di votarci. Le gente per strada ha fame di soluzioni, non di parole. E stanca dei vecchi discorsi. Ma molti hanno anche paura dei cambiamenti radicali, anche quando si tratta di un cambiamento in Verde. Non sarà facile convincerli che i valori chiave dell'Europa, come la libertà di movimento e la solidarietà, non sono solo belle parole, ma parte di una soluzione comune alla crisi attuale. Ma questa e solo una crisi o abbiamo a che fare con più crisi che si incrociano? O non si tratta piuttosto di un mutamento, di una rivoluzione che necessita assolutamente di prendere la direzione giusta? Io credo che negli ultimi anni i Verdi siano diventati più saggi nel capire cosa accade e questo e molto positivo. Ma dobbiamo anche diventare più convincenti nel portare al centro del dibattito le nostre proposte e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, senza etichettarle come un fastidioso rumore di populismo. La migliore risposta all'euroscetticismo è cambiare la UE, rendendola capace di portare speranza e di proteggere dal declino e dalla povertà i suoi cittadini. In una parola dobbiamo ridare sostanza e concretezza al "sogno"europeo. Cento anni dopo l'inizio della prima guerra mondiale, tenendo a mente le centinaia di migliai di vittime in Siria e in Medio Oriente, e ancora più recentemente le immagini inaccettabili degli scontri nelle manifestazioni pacifiche in Ucraina (ma anche ricordando le migliaia di morti nel Mar Mediterraneo e le altre vittime dirette ed indirette dell'impotenza dell'Ue), noi continuiamo a credere che i motori dell'integrazione europea siano la pace, la libertà, la protezione dalla povertà e dalla discriminazione e, più recentemente, il bisogno di una rivoluzione verde. Di questo sogno europeo, noi siamo i testardi difensori. Un sogno europeo oggi ammaccato, indebolito dall'incompetenza, dalla mancanza di apertura mentale, di empatia e compassione per le conseguenze di “riforme” miopi e unilaterali -tagli orizzontali alla spesa pubblica- che sono diventate per molti l'unico volto dell'Ue. Un volto severo e ostile, che ha a sua volta portato a reazioni che credevamo esser state sepolte per sempre: come la bandiera della Germania data alle fiamme o i commenti privi di rispetto nei confronti di interi popoli. Noi vogliamo cambiare questo volto, cambiando le facce di chi siede ai vertici e cambiando le loro politiche. La nostra terza campagna comune e già iniziata da tempo anche attraverso lo strumento innovativo delle prime primarie on-line a livello europeo. Saluto tutti coloro che con entusiasmo e fiducia hanno accolto l'idea del lancio delle Primarie Verdi, totalmente nuova e anche rischiosa. Personalmente sono fiera di aver avuto la possibilità e l'onore di partecipare e, a voce di tutti voi, voglio fare i miei complimenti a Ska e José e augurare loro buona fortuna. Abbiamo dimostrato che è possibile creare una campagna di respiro europeo e nessun altro lo ha mai fatto prima di noi. Sono certa che impareremo dai nostri errori e dalle manchevolezze di questo esperimento. Ma ora possiamo già dire di avere tentato qualcosa di nuovo; la ricerca per idee innovative e all'avanguardia e da sempre un tratto caratterizzante dei Verdi. Oggi, abbiamo Davanti a noi tre mesi interi, durante i quali avremo l'opportunità di dare torto a tutti gli uccelli del malaugurio che dicono che i Verdi non avranno un risultato elettorale positivo; perché le nostre proposte sono troppo impegnative da realizzare, o valide solo per i ricchi paesi nordici, o non in grado di tenere testa all'attrazione di “parole magiche” come re-industrializzazione, crescita, competitività ... Il nostro progetto si rivolge a tutti gli Europei. Non è solo per quelli che adesso si trovano in terribile miseria e povertà, sconosciute fino ad ora, o coloro che al contrario non sentono la crisi ma temono per il loro futuro: siamo convinti che occuparsi del cambiamento climatico e dell'attuale minaccia alla biodiversità significa proporre vie concrete per uscire dalla crisi, creando nuovi posti di lavoro e dando supporto a un nuovo modello sociale. Noi non pensiamo che le forze anti-europee abbiano già vinto perché la campagna comincia adesso e perché sappiamo che le loro analisi sono semplici, ma sono false: non portano ad alcuna soluzione reale e duratura. Noi pensiamo che esista un'altra Europa e noi pensiamo di esserne una parte indispensabile. Via la Troika, spazio a un grande Green New Deal, SI a un'Europa più unita e democratica. E si a un largo e rumoroso fronte democratico in grado di rispondere ai populismi e di restituire il sogno europeo ai suoi cittadini.. Questo è il nostro piano di azione per i prossimi mesi. Monica Frassoni Bruxelles, 22 febbraio