CO-PRESIDENTI FRASSONI E BÜTIKOFER SULLA RATIFICA DELL'ACCORDO DI PARIGI
Co-Presidente Monica Frassoni
"Giusto in tempo per il COP22 di Marrakech, e dopo un tentativo confuso di tenere insieme l’Italia e la Polonia all’ultimo minuto, il Parlamento europeo ha finalmente approvato la ratifica dell’accordo di Parigi per l’Unione europea con una maggioranza schiacciante: 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astenuti.
"Che si sia deciso di proseguire anche senza le lungaggini delle ratifiche nazionali, permettendo finalmente che l’accordo di Parigi entri in vigore, è un’ottima notizia. Lo è ancora di più dopo lo spettacolo desolante di divisione tra i membri di una Unione che era stata alla testa del COP21 dello scorso anno. L’Unione europea si è finalmente mossa, dopo aver arrancato dietro Cina e Stati Uniti, dimostrando ancora una volta che è possibile decidere bene e con velocità.
"Dopo la ratifica, l’esecuzione non deve tardare troppo. L’UE adesso deve agire di conseguenza: ci aspettiamo che la Commissione mostri la stessa ambizione e determinazione nel proporre un ambizioso pacchetto sull’unione energetica prima della fine dell’anno, in linea con l’impegno appena ratificato di perseguire l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura globale a 1.5˚C. Gli obiettivi che abbiamo ora per le fonti di energia rinnovabili e per l’efficienza energetica non sono affatto sufficienti."
Co-Presidente Reinhard Bütikofer
“Votando Sì alla ratifica dell’accordo globale sul clima di Parigi, il Parlamento europeo garantisce la sua entrata in vigore! La comunità internazionale sta quindi facendo grandi passi avanti. Oggi festeggiamo, anche se conosciamo tutte le esitazioni che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare il comportamento europeo. Non dobbiamo fermarci. Ora inizia la vera battaglia per l’attuazione dell’accordo.
"L’Unione europea deve ora rimboccarsi le maniche in tre campi: la transizione energetica, la transizione dei trasporti e la transizione finanziaria. Non riguardano solo il futuro della politica del clima, ma anche il futuro della nostra economia e della nostra società. Non si può interrompere il passaggio dell’Europa dai carbon fossili alle fonti rinnovabli, se vogliamo essere ancora competitivi in futuro. Ed è anche secondo razionalità economica che il settore finanziario sta abbandonando gli investimenti nelle energie fossili per investire in alternative ecologiche.
"L’Unione europea ha a disposizione gli strumenti necessari per guidare una trasformazione economica. In quanto “Unione trasformativa”, l’UE può creare standard elevati, ad esempio nel contesto dell’unione dei mercati capitali, in cui può cheidere agli attori finanziari di rivelare la sostenibilità dei loro asset. L’UE non dovrebbe sprecare questa opportunità.
Bruxelles, 4 October 2016