Caso BreBeMi: Frassoni e Donati si rivolgono alla Commissione europea
Comunicato Stampa
"Siamo convinte che gli aiuti finanziari 'a posteriori' elergiti dal governo all’ente privato Autostrade BreBeMi costituiscano un aiuto di Stato illecito ad una società privata ed una vera e propria distorsione della competizione, che porterà ad un indebito fardello che peserà sulle finanze pubbliche,” affermano la Co-Presidente del Partito Verde Europeo Monica Frassoni ed Anna Donati di Green Italia nella lettera inviata alla Commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager e alla Commissaria europea per il mercato interno, industria, piccola e media impresa Elzbieta Bienkowska.
“La violazione della legge sugli aiuti di Stato e quella sulla concorrenza favoriscono in maniera inappropriata compagnie private e rappresentano un ingiustificato spreco di risorse pubbliche, in circostanze economiche molto difficili tali risorse dovrebbero invece essere utilizzate per la creazione di posti di lavoro ed attività economiche sostenibili. Siamo certe che la Commissione considererà con attenzione gli elementi sottoposti alla sua attenzione” affermano le esponenti ecologiste.
"Gli aiuti alla BreBeMi rappresentano oltretutto un' infrazione delle regole europee in tema di aiuti di Stato e smascherano la favola del finto 'project financing' secondo cui le grandi autostrade si pagano da sole con gli introiti da traffico - concludono Frassoni e Donati - per questo abbiamo chiesto alla Commissione europea ed alle autorità di controllo italiane, di intervenire per ripristinare le corrette regole del gioco. I conti che non tornano ed il basso traffico sull'autostrada Brebemi dimostrano che è stata realizzata un'autostrada inutile e quindi ancora più devastante per il territorio”
- FINE DEL COMUNICATO -
Segue testo della lettera inviata
Gentile Commissaria,
Scriviamo per attirare la Sua attenzione sulla questione delle regolamentazioni degli aiuti di Stato in relazione alle concessioni autostradali in Italia.
Il 6 agosto 2015 su richiesta della BreBeMi SpA il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), autorità economica del governo italiano, ha deciso di rivedere il Piano Economico e Finanziario contenuto nella Convenzione tra il CAI SpA (concedente) e BreBeMi SpA (concessionaria) per la realizzazione di un’autostrada di 62 km chiamata BreBeMi (Direttissima Brescia-Bergamo-Milano).
La revisione del piano include: contributi pubblici diretti pari a 260 milioni di euro, a cui saranno aggiunti 60 milioni (Risorse della Regione Lombardia) per un totale di 320 milioni; l’estensione della concessione di 6 anni (che passerebbe quindi da 19, 6 a 25,6 anni); la conferma del valore della successione già fissato a 1205 milioni di euro, ovvero ¾ dell’intero costo della costruzione.
Siamo convinte che questi aiuti finanziari “a posteriori” elergiti dal governo all’ente privato Autostrade BreBeMi costituisca un aiuto di stato illecito ad una società privata ed una vera e propria distorsione della competizione, che porterà ad un indebito fardello che peserà sulle finanze pubbliche.
Le ragioni sono spiegate in una nota in allegato, che può essere sintetizzata come segue:
- gli aiuti finanziari sono mirati alla copertura del cosiddetto “rischio traffico”, ovvero il fatto che non c’è abbastanza traffico per coprire i costi operativi dell’infrastruttura; ciò costituisce una violazione della legislazione europea in tema di aiuti di Stato, come definito dall’art.107 par.1 del Trattato.
- gli aiuti finanziari in questione rappresentano una distorsione della competizione in quanto i soggetti coinvolti nel bando non sono stati posti in condizioni paritarie. BreBeMi SpA infatti ha vinto la gara anche perché si erano impegnati a non chiedere aiuti pubblici ed hanno accettato una durata della concessione di 19,6 anni.
- le estensioni delle concessioni sono proibite e la loro durata non può essere estesa, come chiaramente affermato nella Direttiva Europea n.37 (1993). I sei anni supplementary concessi a posteriori alla BreBeMi SpA sono quindi illegali secondo la legge europea.
Infine crediamo che dovrebbe essere verificato urgentemente se il valore di subentro al termine della concessione non debba essere considerato come aiuto di Stato ed una violazione delle regole su Partnership Pubblico/Privato (PPI) e aiuti di Stato mascherati, dato che non appare nella contabilità dello Stato, nonostante sia riconosciuto dallo Stato stesso nel contratto con il soggetto privato.
Egregio Commissario,
la violazione della legge sugli aiuti di Stato e quella sulla concorrenza per favorire in maniera inappropriata compagnie private rappresenta un ingiustificato spreco di risorse pubbliche, in circostanze economiche molto difficili tali risorse dovrebbero invece essere utilizzate per la creazione di posti di lavoro ed attività economiche sostenibili. Siamo certe che considererà con attenzione gli elementi sottoposti alla sua attenzione.
Restiamo a Sua completa disposizione per qualsiasi ulteriore informazione e siamo pronte ad incontrarLa in caso lo ritenesse necessario.