CANCELLARE IL TUNNEL DELLA VALSUSA DALLE PRIORITA’ EUROPEE!


La battaglia No-Tav, pacifica e popolare, é espressione dell’Europa che vogliamo. Il Partito Verde europeo (PVE) sostiene e partecipa alla manifestazione “Difendi il tuo futuro” che chiede la fine del progetto di tunnel ferroviario della Valsusa. Numerosi parlamentari europei Verdi (da Jose Bové a Isabelle Durant, vice-Presidente del Parlamento Europeo, a Karim Zabibi, coordinatore per i Verdi francesi della commissione trasporti, da Bart Staes, vicepresidente della Commissione controllo di Bilancio a Raul Romeva) hanno sottoscritto l’appello (in allegato) che esprime appoggio per la manifestazione e ricorda la battaglia da fare in Europa per la cancellazione del tunnel dalle priorità di finanziamento europeo. E’ arrivata ieri, attraverso una dichiarazione di Jean-Philippe Magnen, portavoce nazionale di Europe Ecologie-Les Verts, l’appoggio alle posizione espresse dai verdi europei sul tema del tunnel della Valsusa. “Per noi questa è una battaglia che va molto al di là della Valsusa e ha un valore per tutta l’UE. I Verdi europei hanno a lungo sostenuto che il tunnel ferroviario della Valsusa è completamente inutile dal punto di vista del trasporto e insostenibile dal punto di vista ambientale e finanziario. E al Parlamento Europeo hanno proposto di cancellarlo dalla lista dei progetti prioritari che sarà messo ai voti nel quadro della discussione sul bilancio pluriannuale", affermano Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde europeo (PVE) e Gwendoline Delbos-Corfield,  membro dell’Esecutivo del PVE, che si esprime a nome di Europe –Ecologie Les Verts. "Lavoriamo da anni con le comunità locali e il movimento della Valsusa e più di recente in Francia; ormai  esiste un movimento popolare e di opinione sempre più grande che riconosce che il progetto deve essere cancellato. Non ce lo possiamo permettere." "C'è una strada molto più efficace da percorrere, se l’obiettivo è veramente quello del rafforzamento della linea attuale e del trasferimento dalla gomma al ferro: non sono necessarie infrastrutture grandiose:  bisogna invece  rivedere le politiche dei trasporti, smettendo di sovvenzionare l’autotrasporto, facendo funzionare il principio di “chi inquina paga”, rendendo più conveniente il trasporto ferroviario; è necessario ammodernare i nodi di Lione e Torino; e utilizzare a pieno il potenziale della linea attuale che dopo i lavori di miglioramento possono portare fino a 20 milioni di tonnellate all’anno, di fronte ai 3,5 attuali. Questa è l’alternativa al tunnel di base. E su queste basi deve essere ripresentato un nuovo progetto alla UE in accordo con le comunità locali.” "La discussione a livello della UE delle prospettive finanziarie, il cambio di maggioranza, la pubblicazione del rapporto della Corte dei Conti in Francia e le recenti elezioni in Italia ci danno una perfetta opportunità per superare questo progetto. Monti ha stanziato € 2.2 miliardi per i prossimi 15 anni. Ci aspettiamo che il nuovo governo rimetta seriamente mano alle priorità degli investimenti pubblici e riveda radicalmente questa posizione, indirizzando il denaro verso progetti più utili e sostenibili, dal riassesto del territorio, alle scuole, ecc. Scarica il comunicato ufficiale qui.